Dopo averlo conosciuto in “Un barattolo di stelle”, ritroviamo qui il coniglio Luis, sempre incompagnia del suo omologo inseparabile pupazzetto.
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Presentato dall’autrice come uno a cui piacciono “le storie, le barzellette e i cartonianimati”, viene precisata la sua difficoltà a vivere e controllare le sue emozioni, che anchedi notte, raffigurate come i rami contorti di un albero nero, continuano a tormentarlo.Di giorno ha preso l’abitudine di chiuderle in barattoli di vetro, conservati poi in un grandearmadio. Questo accade per la Delusione che ha provato per la ritrosia di un amico aconfidargli i suoi segreti, per la Rabbia dopo una partita persa di baseball, o per laTristezza di sentirsi solo nel pieno di una festa circense. Ma conserva e nasconde anchele emozioni positive, come l’Entusiasmo provato durante l’ora di musica a scuola, o laGioia per aver ricevuto in regalo un palloncino, subito sostituita dalla Delusione per averlofatto volare via. Resta così solo e apatico, senza più sensazioni e sentimenti, ritratto in unapagina tutta grigia.La crisi risolutiva scoppia quando lo assale la Vergogna, dopo la critica ironica del suoamico Max sulla statuina di argilla raffigurante un dinosauro, che lui ha scolpito con tantotrasporto. L’inserimento di quest’ultimo barattolo nell’armadio ormai pieno zeppo, provocaun vero disastro: i vetri si rompono, le emozioni esplodono, investendo Luis - costretto epoi pienamente convinto - a viverle, senza più negarle o rimuoverle, e anzi condividendolecon gli amici.Con tinte tenere e avvolgenti, nelle sfumature del bianco, giallo e blu, l’autrice proponepoeticamente il tema psichico difensivo della rimozione, che spesso accomuna adulti ebambini.