«La vita non è facile per nessuno. E allora? Bisogna credere alla propria vocazione per qualcosa, e bisogna dunque raggiungerlo questo qualcosa. E a qualunque costo» (Marie Curie). - «La storia è fatta anche dalle donne. Ma basta prendere in mano un qualunque manuale per rendersi conto di quanto esigua sia la loro presenza.
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Certo, si dirà, sino a non molto tempo fa nella maggior parte del mondo (e tuttora, purtroppo, per alcuni aspetti) vigeva un’asimmetria sociale che, tra le sue innumerevoli implicazioni, vedeva soprattutto le donne escluse dall’accesso alla vita pubblica, persino nella limitata funzione di chi ha almeno la possibilità di votare per prendere decisioni, figurarsi - salvo rare eccezioni - in quella attiva di una partecipazione in prima persona, assumendo ruoli pur minimamente di comando. Di qui tale prevalente assenza dai momenti cruciali della storia umana. Tuttavia, la questione è ben più complessa. E, al di là del rapporto tra corpi e potere, per cui si rinvia a più autorevoli penne, prima fra tutte quella di Michel Foucault, investe innanzitutto la narrazione della storia, che fino a tempi molto recenti è stata esclusivamente maschile. (…)» (Barbara Biscotti, prefazione a Stefania Podda, Marie Curie, collana “Grandi Donne della Storia”, Milano, 2020). (...) Marie Curie (al secolo Maria Salomea Sklodowska - Varsavia, 1867 - Passy, 1934) ha sfidato la sua epoca e il destino che quel tempo le assegnava in un mondo di uomini. Due lauree e un dottorato, è stata la prima donna a vincere un Nobel per la Fisica (nel 1903) insieme al marito Pierre Curie (Parigi, 1959-1906) e ad Antoine Henri Becquerel (Parigi, 1852 - Le Croisic, 1908). (...) [Fonte: https://www.agrpress.it/editoria/marie-curie-di-stefania-podda-in-edicola-con-il-corriere-della-sera-8418].